Trama:
Miniserie televisiva statunitense creata da Ethan Hawke e Mark Richard. È basata sull'omonimo romanzo di James McBride.
La serie è narrata dal punto di vista di Henry Shackleford soprannominato "Cipollina", un immaginario ragazzino schiavizzato, facente parte dell'eterogenea squadra di soldati abolizionisti di John Brown, durante gli eventi del Bleeding Kansas. Infine la partecipazione al famoso raid del 1859 al deposito militare a Harper's Ferry. L'incursione di Brown fallisce nell'inizio della rivolta degli schiavi che aveva pianificato, ma fu l'evento che fomentò e diede il via alla guerra di secessione americana.
Mio parere:
Se volevo vedere un film di Monty Phyton forse mi sarei divertito di più. Questa miniserie non l'ho sopportata nemmeno per la prima puntata. Ho abdicato dopo poco più di trenta minuti. Ok, è definito: storico, non ne sono sicuro; drammatico, proprio per niente; western e di costume, ci può stare; satirico, la satira è ben diversa.
Diciamo che forse la versione in lingua originale avrà reso meglio, ma quella in italiano è proprio ridicola. Come ridicole sono le scene. Non lo definirei comico, ma demenziale. Un grande flop per me, magari a qualcuno piace, ma non credo siano in tanti. Dissacratore all'ennesima potenza sia del credo in Dio, sia della differenza fra etnie, sia dell'arte della guerra, sia del concetto di storia.
Io non ve lo consiglio, per lo meno guardatevi la prima puntata se vi volete male.
Mi ricordavo la canzoncina di John Brown, quella dei Marcellos Ferial, che raccontava tutt'altra storia. Forse più fedele di questa pagliacciata americana... dai, poi Cipollina il ragazzino creduto ragazzina... ma dai, anacronistico ma probabilmente in linea con il pensiero woke, che stronzata.
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